L’area di iSimangaliso Wetland Park, in Sudafrica, è una delle aree protette più antiche al mondo; seconda, in ordine cronologico, solo al Parco Nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti.

60 milioni di anni fa la costa occidentale del Lago St Lucia era coperta dall’Oceano Indiano; qui sono stati ritrovati diversi fossili, sia di animali sia di coralli; i ritrovamenti avvengono tutt’oggi.

Inoltre sappiamo che la zona di iSimangaliso Wetland Park è stata abitata dall’uomo per molto tempo, sin dalla preistoria.

Qui sono state ritrovate alcune conchiglie, che venivano utilizzate come decorazioni, nella Bonder Cave, ai piedi dei Monti Lebombo, a ovest di Kosi Bay, queste conchiglie risalgono all’Età della Pietra; mentre a Enkwazini, a est delLago St Lucia, sono stati rinvenuti dei reperti che risalgono a prima del 290 d.C. e appartengono all’Era del Ferro.

Sono stati ritrovate anche alcune perline (bead) e questo fa pensare che alcuni mercanti arabi siano giunti fino a qui già nel 1250, molto tempo prima dell’arrivo dei primi europei.

I Bantu furono la prima popolazione africana, di cui abbiamo notizia certa, che migrò verso sud e che si stabilì qui intorno al 1440; questo ebbe un impatto importante sull’ambiente poiché i Bantu erano allevatori e cacciatori, inoltre tagliarono alberi e cespugli per creare i loro insediamenti.

Mentre, per quanto riguarda gli europei, i portoghesi furono coloro che arrivarono per primi e il primo portoghese a giungere fino a qui fu l’esploratore Vasco da Gama e il suo equipaggio, nel 1497.

Fu nel 1554 che i sopravvissuti della nave portoghese Saint Benetict diedero al fiume St Luciail nome di “Rio de la Medaos do Oura”, che in portoghese significa “Fiume dalle dune d’oro”; in quel periodo l’unico affluente conosciuto era il fiume Tugela.

Il 13 dicembre 1575, giorno della festa di Santa Lucia, Manuel Perestrello decise di modificare il nome del fiume e, da quel giorno, ha assunto il nome di St Lucia.

In seguito anche gli olandesi approdarono qui, precisamente nel 1670 .

Infine gli inglesi giunsero qui nel 1822 e la zona di St Lucia venne proclamata parte del Regno Unito.

Si dice che nel 1853 per la prima volta una nave si addentrò nell’entroterra, risalendo l’estuario e il Lago di St Lucia, percorse 50 km e arrivò fino al Fiume Mkhuze; queste esplorazioni aprirono la strada ai cacciatori, ai mercanti di avorio e ai missionari.

Prima che l’area di Eastern Shore, la zona che si trova sulla sponda orientale del Lago St Lucia, diventasse un’area protetta, la popolazione indigena Bhangazivenne costretta ad abbandonare queste terre e qui vennero create molte piantagioni di ananas, che contribuirono a distruggere l’ambiente e le depressioni salate naturali che si trovavano qui.

La prima area protetta venne istituita nel 1895, era situata a 30 km a nord della città di St Lucia ed era molto più piccola della superficie attualmente occupata da Isimangaliso Wetlands Park; questa fu la prima area protetta del Sudafrica.

Nel 1971 il Lago St Lucia, le tartarughe e le barriere coralline di Maputaland vennero elencate nella “Convenzione Internazionale relativa alle Zone Umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici”; questa convenzione è nota anche come Convenzione di Ramsar.

In seguito queste terre vennero reclamate dalla popolazione locale e molte di esse tornarono ai loro legittimi proprietari, che erano molto interessati a riconvertirle per riportarle al loro stato primordiale.

Dopo pochi anni, dove sorgevano le piantagioni di ananas, il paesaggio è tornato ad essere quello originario; in alcuni punti si vede ancora qualche traccia, ma la natura si riprenderà ben presto quello che era suo, anche le depressioni salate o paludose sono ritornate e hanno recuperato anche i loro nomi originari.

I proventi di iSimangaliso Wetland Park vengono devoluti direttamente alle comunità locali, che sono impegnate nella conservazione, molti locali sono diventate guide all’interno del parco, oppure lavorano nel turismo; tutto questo ha portato un beneficio diretto a tutta la comunità.

Il Parco di St Lucia Wetlands, il nome con cui era conosciuto iSimangaliso prima del 2010, venne proclamato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999, primo luogo in Sudafrica a ricevere questo riconoscimento; Nelson Mandela fu ospite d’onore della cerimonia di inaugurazione e in quella occasione dichiarò: “iSimangaliso è l’unico luogo al mondo dove il più antico mammifero (il rinoceronte) e il più grande mammifero terrestre (l’elefante) condividono l’ecosistema con il pesce più antico (coelacanth) e il mammifero marino più grande (la balena)”.

Nel 2010 il Parco di St Lucia Wetlands ha cambiato nome in iSimangaliso Wetland Park, “iSimangaliso” significa “miracolo e meraviglia”, poiché tutta questa area è tornata a uno stato di conservazione che in parte era andato perduto, e questo è stato considerato un miracolo.

Oggi iSimangaliso Wetland Park protegge diversi ecosistemi, una elevata biodiversità e molte specie di animali, alcuni dei quali sono stati recentemente reintrodotti, tra questi troviamo i rinoceronti, gli elefanti e i bufali; tutto questo fa di iSimangaliso Wetland Park uno dei parchi da non perdere in Sudafrica.

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