Ghana, la costa d’oro

Il viaggio ha inizio ad Accra la capitale del Ghana, una città in forte crescita e dai forti contrasti.

 

Ad Accra si trovano i famosi costruttori di bare dalle forme più bizzarre, creano bare a forma di aereo, di auto, di macchina fotografica o qualsiasi oggetto che fu caro al defunto.

 

Sempre ad Accra ci si immerge nell’atmosfera del villaggio di pescatori di James Town, visitare in questa zona è come varcare un portale spazio-temporale e trovarsi in una realtà completamente diversa: le barche in legno e colorate, adibite a pescherecci, sono tirate in secca sulla spiaggia, gli uomini seduti a terra sono impegnati a cucire e a riparare attentamente le reti da pesca, le donne affumicano il pesce che poi viene venduto al mercato mentre i bambini giocano e fanno il bagno nell’oceano.

 

Non lontano dalla capitale si visitano i castelli della tratta negriera, testimonianza del triste periodo durante il quale milioni di uomini e donne liberi, furono fatti prigionieri, rivenduti come schiavi e deportati nelle Americhe.

 

I castelli di Elmina e di Cape Coast, affacciati sull’Oceano Atlantico, sono Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e custodiscono gli ambienti della tratta e numerosi oggetti esposti in un museo; la visita è toccante ed emozionante.

 

Spostandosi a Kumasi, capitale storica e spirituale dell’antico Regno Ashanti, si ha la possibilità di conoscere meglio l’etnia Ashanti che ha basato il suo potere e la sua influenza sul possesso di numerose miniere d’oro presenti in zona; l’oro era così abbondante che la costa del Ghana era conosciuta come la Gold Coast.

 

Oggi Kumasi vanta un fantastico mercato centrale, uno dei mercati più grandi di tutta l’Africa, dove vendono di tutto, ma soprattutto il palazzo reale del re Ashanti, una figura ancora molto importante e carismatica tanto da essere invitato alle riunioni delle Nazioni Unite.

 

A Kumasi si può assistere anche ad un tradizionale funerale Ashanti, si tratta di un funerale a tutti gli effetti ma dall’atmosfera molto gioiosa, il deceduto è considerato ancora presente e parte della famiglia; i capi, all’ombra di grandi parasole colorati, partecipano a queste celebrazioni circondati da tutta la corte, al ritmo dei tamburi i ballerini  danzano con movenze

ricche di gestualità e simbolismo.