La parte settentrionale del Parco della Skeleton Coast, in Namibia, è inaccessibile ai viaggiatori in self drive, esistono solo due modalità per arrivare qui: partecipare a un fly-in safari oppure alloggiare nell’unico lodge presente in questa terra desolata.

Questa è la parte più interessante e selvaggia del parco, uno dei luoghi più remoti del pianeta, visitarlo è un’esperienza unica.

Cosa vedere nella sezione nord del Parco della Skeleton Coast:

  • piante e animali
  • la costa
  • i cerchi di rocce di Strandloper
  • i campi di licheni e le welwitschia
  • le dune che ruggiscono
  • gli scheletri e i relitti

Mentre si viaggia in fuoristrada è possibile conoscere le piante che vivono in questo territorio arido e trovare anche gli animali, che, nonostante tutto, riescono a sopravvivere qui in questo fragile ecosistema.

Si può raggiungere anche la costa, con le sue spiagge desolate e con la nebbia; qui è possibile avvistare alcuni uccelli endemici di quest’area come il fraticello di Damara (Damara tern); ci sono anche alcuni scheletri di balena, che sono rimasti qui a testimonianza del periodo in cui questi enormi cetacei venivano cacciati in queste acque, sono presenti anche alcuni relitti, ormai parzialmente sepolti dalla sabbia ed erosi dall’umidità e dalla salsedine.

In diversi punti della Skeleton Coast sono stati ritrovati diversi cerchi fatti con le rocce, alcuni sono raggruppati tutti in un punto, fino a formare un complesso di 32 cerchi, altrove invece si trovano singoli cerchi, parzialmente coperti dalla sabbia.

La loro origine e il loro utilizzo sono avvolti dal mistero, molti pensano siano stati costruiti dai Khoisan in epoca passata come rifugi, quando si presume che abitassero in quest’area, ma non ci sono molte prove a sostegno di questa tesi; altri li attribuiscono agli Himba, ma sono solamente supposizioni non supportate da prove.

I campi di licheni e le piante di welwitschia si trovano in diversi luoghi lungo la costa della Namibia, ma in quest’area hanno un perfetto stato di conservazione, poiché non vi è mai stato sfruttamento del territorio e la presenza dell’uomo è pressoché inesistente; è quindi possibile vedere sia i licheni sia le piante di welwitschia ad un primitivo livello di conservazione.

Infine qui si trovano le dune che ruggiscono, questa è una delle esperienze più emozionanti e straordinarie che si possono fare: mentre si scivola giù dal ripido pendio sottovento la duna di sabbia emette un forte rumore inaspettato che si riverbera lungo tutta la duna stessa.

Si pensa che il rumore, simile a un ruggito, sia generato dalle scariche elettrostatiche (electrostatic discharges) tra i singoli granelli di sabbia quando fanno attrito gli uni sugli altri; ma il motivo per cui alcune dune ruggiscono e altre no resta un mistero.

Le dune che ruggiscono si trovano solamente in questa zona della Skeleton Coast, nel Namib, a sud del fiume Hoanib e nella Witsand Natural Reserve in Sudafrica, nella provincia del Capo Settentrionale (Northern Cape).

In questa zona della Skeleton Coast si trovano diversi scheletri di balena e di otarie, alcune si sono spiaggiate o sono morte qui, altre invece sono quel che rimane della caccia che venne praticata a danno di questi mammiferi; in alcuni punti sono stati ritrovati anche scheletri umani, appartenuti ai marinai che sono naufragati qui o ad alcuni che si sono avventurati in queste terre inospitali.

Tra le dune e la sabbia della Skeleton Coast si trovano anche diversi relitti di navi che sono naufragate qui nel corso dei secoli; molti sono scomparsi, sommersi dalla sabbia o corrosi dalla salsedine e dalle onde, altri invece sono tutt’ora visibili, la maggior parte di essi sono spettrali e affascinanti allo stesso tempo.

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