Un popolo fiero che vive in un ambiente tra i più ostili del pianeta, una esplosione di collane colorate, una società incentrata sul bestiame, questi sono i Turkana.
 
Nel territorio Turkana, la “culla del genere umano”, sono stati effettuati incredibili ritrovamenti archeologici, mentre il lago, che prende il nome da questo popolo, è uno smeraldo incastonato nelle rocce e in una terra arida.
 
I Turkana sono un popolo di origine nilotica, sono pastori prevalentemente semi-nomadi che vivono nel distretto del turkana nella zona a nord ovest del Kenya, una regione dal clima semi arido, delimitata a nord dal Sudan e a est dall’Etiopia; mentre sulle rive del maestoso Lago Turkana si trova una zona ricca di reperti archeologici, a partire dal famoso Turkana Boy, che ne fanno la culla dell’umanità.
 
Sono originari del Sudan e il nome Turkana deriva dal termine turkwen che significa “gente delle cave” e, visto che nel loro attuale territorio non si trovano grotte o cave, questo suggerisce che in passato, durante i loro spostamenti migratori, abbiano utilizzato delle grotte come riparo.
 
Il loro territorio attuale è inospitale, ricco di rocce vulcaniche e caratterizzato da pianure sabbiose dove le temperature arrivano a 45 gradi e le precipitazioni sono scarse e imprevedibili; qui la vegetazione è quella tipica della savana: acacie spinose, cactus, sisal, palma dum.
 
I Turkana vivono in capanne realizzate in legno, pelli di animali e foglie della palma dum; la loro sussistenza si basa sul bestiame che assume un ruolo importantissimo nella vita quotidiana, anche se è un rapporto essenzialmente pratico, ben lontano dalla simbiosi psicologica-sacrale dei Samburu e dei Masai.
 
Come tutti i popoli nilotici anche i Turkana hanno una società fondata sul bestiame ma hanno abbandonato
tante pratiche classiche dei popoli nilotici, come la circoncisione sia maschile che femminile, la suddivisione in classi di età e l’importanza dell’autorità degli anziani.
 
I Turkana furono definiti dai primi coloni come un popolo di grandi e spietati guerrieri, infatti furono dei fieri oppositori degli inglesi, mentre prima del colonialismo i Turkana ebbero solo qualche sporadico combattimento contro gli arabi, i mercanti di schiavi e i commercianti d’avorio.
 
L’etnia Turkana crede negli spiriti degli antenati ed in un dio, chiamato Akuj, da cui dipende la pioggia, elemento essenziale per la sopravvivenza; la pioggia infatti determina l’abbondanza dei pascoli e delle piante, la pioggia quindi è il soggetto principale delle preghiere rivolte a dio e in un racconto tribale i Turkana raccontano di come le giraffe siano importanti per chiamare la pioggia perché con i loro colli lunghi accarezzano le nuvole con le corna.
 
L’acqua è un elemento molto importante e viene usata dai Turkana solo per dissetarsi, per lavarsi invece utilizzano il grasso animale che strofinano sul corpo; il burro, oltre che come alimento e come medicinale, viene utilizzato anche per proteggere la pelle e viene spalmato sulle collane per farle scivolare sul collo.
 
Proprio le collane rendono famosi i Turkana, le donne arrivano ad indossare una miriade di collane colorate che arrivano a pesare fino a 10 kg! 
 

La vita, la tradizione e la cultura del popolo Turkana

  • L'abbigliamento e i gioielli dei Turkana
  • I riti e le cerimonie dei Turkana
  • Cura del corpo e body modification dei Turkana
  • La religione dei Turkana
  • La società e l'importanza del bestiame dei Turkana

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Photo Cedits: Scott Cable