Il bracconaggio rappresenta la minaccia più grave per l’Ecosistema del Grande Masai Mara e per tutte le aree di conservazione in Africa poiché agisce in modo diretto sia distruggendo l’habitat sia uccidendo gli animali selvatici.
 
Il bracconaggio purtroppo riguarda animali e vegetazione ed è di difficile monitoraggio soprattutto in aree remote e di ampie dimensioni.
 
Il governo del Kenya è impegnato seriamente nella lotta al bracconaggio e alla preservazione delle sue risorse naturali: nel Parchi Nazionali il KWS, Kenya Wildlife Service, è impegnato in questa lotta; mentre nelle Riserve Nazionali sono le amministrazioni locali che si occupano di sorvegliare le aree interessate, nel Masai Mara un ruolo chiave viene svolto dalle singole riserve private che hanno unità di antibracconaggio private.
 
Esistono due tipologia di bracconaggio: quello applicato su piccola scala e che può essere definito di sussistenza e quello invece su grande scala e praticato a fini di lucro.
 
Il bracconaggio di sussistenza riguarda sia la vegetazione, un esempio possono essere le donne Masai che si recano a raccogliere la legna per il fuoco o che creano il carbone; riguarda anche gli animali, sia mammiferi, sia uccelli, sia pesci, che vengono cacciati per essere mangiati; questo succede soprattutto lungo il confine occidentale del Masai Mara.
 
Anche il bracconaggio su grande scala riguarda sia la vegetazione sia gli animali, ma gli scopi di chi lo pratica sono differenti e soprattutto colpisce in modo più massivo.
 
Colpisce la vegetazione, purtroppo è in atto un’opera di disboscamento, in diverse parti del mondo e l’Africa non è immune, per fare spazio alla coltivazione di alcune colture come le palme da olio, il caffè, il the, solo per citarne alcune; inoltre molti alberi vengono tagliati per il loro legname che viene solitamente esportato.
 
Colpisce anche e soprattutto gli animali che per loro sfortuna incarnano un simbolo per qualche credenza tradizionale o rituale, come ad esempio l’avorio degli elefanti che in Asia, soprattutto in Cina, simboleggia l’appartenenza a uno status sociale elevato o il corno di rinoceronte che, sempre in Asia, si ritiene sia un potente afrodisiaco e abbia proprietà curative.
 
I compratori asiatici sono disposti a pagare qualunque cifra pur di riuscire ad acquistare avorio di elefante e corno di rinoceronte e questo ha attirato l’attenzione di associazioni terroristiche che utilizzano milizie di mercenari per uccidere elefanti e rinoceronti per recuperare questi materiali cosi preziosi; il loro fine ultimo è di finanziare le loro azioni militari e terroristiche proprio grazie ai guadagni ottenuti con la vendita ai mercanti asiatici.
 
Purtroppo elefanti e rinoceronti non sono le uniche specie colpite da questa tipologia di bracconaggio; anche i leoni, a cui asportano le zampe, gli artigli e i denti, le grandi scimmie a cui asportano le zampe, i pangolini per il commercio di scaglie, e tante altre specie subiscono questo massacro.

Quali sono le minacce all’ecosistema del Grande Masai Mara

  • Crescita demografica
  • Sviluppo turistico eccessivo e non controllato
  • Incremento dei fuori pista nelle riserve
  • Sfruttamento del bacino del fiume Mara
  • Bracconaggio