Sono sei gli alimenti alla base dell’alimentazione dei Masai, il bestiame, anche in questo caso svolge un ruolo fondamentale; sei alimenti sono: latte, carne, grasso, sangue, miele e corteccia di alcuni alberi.
 
Tra questi alimenti il latte svolge un ruolo di primo piano all’interno della dieta tradizionale Masai, infatti è una parte integrante di quasi ogni pasto dei pastori Masai.
 
Viene consumato fresco, cagliato, unito al tè o sotto forma di burro; quest’ultimo viene utilizzato per nutrire i bambini durante la loro crescita.
 
I Masai sono soliti bere una bevanda ottenuta mischiando il latte con il sangue bovino; il sangue viene ottenuto praticando una incisione nell'arteria giugulare di una mucca con precisione chirurgica, in questo modo è possibile prelevare una modesta quantità di sangue senza uccidere l’animale; la ferita si rimargina in pochi giorni.
 
Il sangue mischiato al latte viene usato come bevanda rituale nelle celebrazioni speciali o somministrato ai malati per favorirne la guarigione.
 
Il latte viene anche fatto fermentare insieme al sangue, e a volte insieme all’urina dei bovini; per eseguire questo procedimento i Masai utilizzano come contenitore delle zucche che vengono private della polpa interna; queste anfore naturali sono usate come “camere di fermentazione” del latte che, grazie anche alle alte temperature diurne, si trasforma in una sorta di denso Yogurt molto acido e dal colore scuro, dovuto al sangue coagulato.
 
Il sangue non viene bevuto solo fresco o coagulato, viene anche bollito e utilizzato come ingrediente di zuppe e spezzatini e viene accompagnato con l’ugali, la tipica polenta fatta con il mais bianco.

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Raramente il bestiame viene macellato e mangiato, solitamente lo si munge e si estrae il sangue ma i capi vengono uccisi solo in occasioni speciali; la ricchezza di un uomo Masai viene stimata in base alla numerosità del suo bestiame e quindi quest’ultima non deve venire meno a favore di un banchetto.
 
Quando un capo di bestiame viene abbattuto, la macellazione e scuoiatura sono processi sanguinosi ma questi eventi nella cultura masai sono considerati una benedizione; dopo l’uccisione dell’animale il sangue viene raccolto e offerto da bere a uno dei moran scelto tra gli altri; anche il cuore viene “spremuto” ed il sangue viene versato in un bicchiere e offerto a un giovane guerriero. 
 
La carne, di capra o di bovino, viene solitamente cotta sul fuoco, gli uomini si siedono in una capanna e mangiano i pezzi migliori mentre donne e bambini mangiano a parte in una capanna separata, accontentandosi dei tagli marginali; le persone anziane mangiano il fegato e i reni poiché sono pezzi più morbidi.
 
Ovviamente il sangue, il latte, e talvolta la carne, non sono gli unici alimenti che si trovano nel menù dei Masai, la loro dieta nel corso degli anni è cambiata ed è stata sempre più integrata con tuberi, miele e piante, quest’ultime vengono spesso utilizzate per cucinare zuppe e stufati.
 
Le piante vengono utilizzate principalmente nella preparazione di zuppe.
 
L’Acacia Nilotica è una delle piante più utilizzate dai Masai; le sue radici e la sua corteccia vengono fatte bollire ed il decotto che se ne ottiene viene bevuto da solo o aggiunto a varie zuppe.
 
Il sapore risulta un po’ amaro ma ha delle proprietà curative importanti, ad esempio è rimedio contro la dissenteria e un trattamento delle lesioni cutanee.
 
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