Molte cerimonie e riti tradizionali non sono più celebrati dai Luo o vengono eseguiti in modalità differenti, soprattutto a causa delle influenze dei colonialisti e del cristianesimo; ma esistono alcune cerimonie che continuano ad essere celebrate in maniera tradizionale.
 
Ad esempio la pratica di rimuovere i denti inferiori non viene più eseguita così come i tatuaggi che venivano disegnati sulla schiena delle ragazze, così come spazzare la casa di notte era un tabù che oggi fa solo sorridere.
 
A differenza dei gruppi etnici confinanti, i Luo non hanno mai praticato la circoncisione come rito di passaggio, in generale non esistono nella tradizione dei Luo cerimonie di iniziazione per le varie fasi del ciclo di vita, le cerimonie più importanti nella vita dei Luo sono il matrimonio e il funerale.
 
La cerimonia del matrimonio tradizionale si svolge in varie parti, la prima parte chiamata Ayie consiste nel pagamento di una somma di denaro alla madre della sposa da parte dello sposo, la seconda fase invece prevede la consegna al padre della sposa di capi di bestiame da parte sempre del futuro sposo.
 
A queste cerimonie, in cui si definisce il prezzo della sposa, segue poi il rito del Meko, ossia il “rapimento” della ragazza per portarla nella casa del marito, infine avviene la cerimonia del matrimonio vero e proprio con il sacrificio di un bue seguito da una grande festa.
 
Il funerale è un evento importante che coinvolge i parenti ma anche tutti i membri della comunità, le sepolture devono avvenire in terra Luo, Luoland, indipendentemente da dove una persona abbia vissuto la sua vita.
 
La partecipazione ai funerali è un obbligo rituale importante per tutti i Luo, è l’occasione per rendere omaggio ad una persona cara ma anche un’opportunità per socializzare con parenti e amici e discutere alleanze matrimoniali.
 
I funerali durano quattro giorni per un uomo e tre per una donna e, durante queste giornate, vengono consumate grandi quantità di birra e carne di animali sacrificati per onorare il defunto.
 
Dopo la sepoltura e l’esternazione del dolore c’è sempre un periodo di festa e celebrazione.
 
Il funerale termina con un rito che celebra anche la fine della fattoria del deceduto: un gallo, simbolo di mascolinità, appartenente al defunto viene sacrificato e mangiato dai parenti.
 
I parenti che giungono al funerale da ogni parte della nazione o del mondo vengono ospitati nel villaggio della persona morta.
 
In passato nella società Luo erano presenti altre cerimonie legate alla nascita, la prima riguardava la “presentazione” del neonato al mondo, questo avveniva quattro giorni dopo la nascita nel caso di un figlio maschio e dopo tre giorni per una femmina.
 
C’era poi il rituale di rasatura del bambino, era la nonna che compiva questo rituale utilizzando un apposito rasoio e una zucca svuotata e riempita di acqua ed erbe per lavare e detergere il capo del bambino.
 
Curiosa era la cerimonia legata al nome da dare al neonato, compito assegnato ai genitori: i nomi erano legati al mondo degli spiriti e venivano determinati dall’orario in cui veniva alla luce il bambino o dal particolare momento dell’anno.
 
Ad esempio se un bambino nasceva al sorgere del sole il suo nome era Okinyi se maschio e Akinyi se femmina, se nasceva dopo il tramonto si chiamava Atieno o Otieno a seconda del sesso, mentre se la nascita avveniva durante la stagione delle piogge si sarebbe chiamato Akumu o Okumu se maschio.
 
La nascita di due gemelli invece si credeva fosse opera di spiriti maligni, così come un bambino nato prima del matrimonio si credeva che avesse uno spirito in grado di sottrarre l’intelligenza ai futuri fratelli e distruggere il matrimonio, questo bambino veniva affidato alle cure della nonna o nei peggiori dei casi, ucciso prima del compimento dei cinque anni.
 

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