I Luo, un popolo appartenente al ceppo nilotico, eseguono una serie di rituali e feste per onorare i propri morti e questo è dovuto al forte timore e rispetto che hanno per i morti.
 
La morte viene considerata come un rito di passaggio e viene celebrato con rituali elaborati; la sepoltura interessa l’intera comunità e i parenti del defunto giungono anche da lontano per partecipare a questo evento che prevede che ogni Luo debba essere seppellito in terra Luo.
 
I partecipanti al funerale piangono, cantano e ballano per scacciare gli spiriti della morte che hanno prelevato il loro caro.
 
Tradizionalmente il funerale si compone di quattordici rituali che vengono celebrati per intero solo per le persone anziane; alcuni di questi riti non vengono celebrati e questa selezione viene fatta in base all’età, al sesso e allo stato civile del defunto.
 
Il primo rito annuncia la morte ed viene eseguito dalle donne che al mattino presto lanciano un lungo e tremolante gemito seguito dal suono dei tamburi.
 
A questo fa seguito il rito della veglia del defunto che prevede che i parenti stretti debbano restare all’interno della capanna del defunto e vegliarlo fino alla sepoltura; questo rito può durare anche qualche giorno, in modo da permettere ai parenti lontani di far ritorno.
 
Contemporaneamente viene eseguito il rito dello scavo della tomba per la successiva sepoltura.
 
A questo punto viene celebrato un elaborato rituale che consiste nell’accompagnare lo spirito del defunto: gli uomini uccidono un gallo e ne mangiano la carne poi guidano il bestiame del defunto al fiume affinché l’acqua trascini via gli spiriti; dopo di che fanno ritorno, accompagnando il bestiame, verso la casa del defunto, gridando e cantando sempre più forte man mano che si avvicinano alla meta.
 
I parenti vengono sottoposti al rito della rasatura dei capelli, in special modo del coniuge, per liberarli dai tabù del lutto.
 
I riti che seguono sono: il ritorno a casa dei parenti, il rito di servire un pranzo al defunto e il rito della visita alla vedova o al vedovo, questo rito prevede il sacrificio di un bue e sancisce la fine del lutto; da questo momento potrà accompagnarsi a nuovo partner.
 
Gli ultimi riti sono assimilabili alla divisione dell’eredità, infatti i beni del defunto vengono suddivisi tra i parenti e in particolare la terra e gli animali vengono suddivisi tra figli maschi, mentre gli oggetti di uso comune e i vestiti vanno alla moglie e alle figlie.
 
Altri riti sono legati sono specifici per lo stato sociale della defunta, ad esempio se una ragazza muore vergine, una donna anziana è assunta per deflorare il corpo ed evitare così che lo spirito della ragazza sia arrabbiato e crei dei danni ai parenti.
Una cerimonia simile viene effettuata anche nel caso di una donna vedova morta prima di risposarsi, in questo caso, vista la sua “esperienza”, per essere deflorata viene assunto un uomo, il jakowiny, che viene pagato per la sua prestazione.
 
Per i Luo è un tabù assoluto commettere un suicidio, nel caso una persona si suicidi si ritiene che diventi un fantasma e che punisca chi interviene al suo funerale, se  per il suicidio viene utilizzando un albero, questo verrà immediatamente abbattuto e bruciato.
 

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