L’antico regno del Dagbon occupava un’estesa area nell’attuale Ghana nord-orientale, un’area di savana bagnata da due fiumi: il Volta Bianco a ovest e il fiume Oti ad est.

Il regno Dagbon si formò intorno al XIV secolo, quando un gruppo di cavalieri di etnia Mossi che provenivano da nord, dall’odierno Burkina Faso, si imposero sui popoli locali che abitavano le loro terre di conquista.

Le popolazioni indigene parlavano la lingua Gur e vivevano nella regione coltivando il grano, allevando il bestiame e lavorando il ferro; i loro capi spirituali erano i tindamba, che letteralmente significa i “preti della terra”.

Gli abili cavalieri Mossi erano guidati dal nobile guerriero Nyagse, che li condusse alla conquista dei villaggi; il successo di Nyagse fu dovuto principalmente ad un’organizzazione militare ben strutturata e ad una potente divisione di cavalleria, che travolgeva e spazzava via gli avversari, che non avendo un’organizzazione politica o militare ben definita erano costretti ad arrendersi ai guerrieri a cavallo.

Anche in seguito l’utilizzo della cavalleria fu determinante per mantenere unito il regno, potevano infatti percorrere lunghe distanze in poco tempo e ristabilire l’ordine o respingere gli invasori.

Una volta conquistate le terre e assoggettate le popolazioni, i guerrieri iniziarono ad unirsi ai gruppi indigeni; così nacque il popolo Dagomba, un grupponuovo e distinto dai Mossi e dai gruppi assoggettati.

I conquistatori assimilarono la lingua delle popolazioni indigene ma imposero loro la propria struttura sociale e i loro costumi culturali.

Il regno Dagbon era fondamentalmente un'unione di villaggi autonomi, governati da un capo supremo, un re dal potere assoluto chiamato ya-na, nella sua residenza vi era una raccolta di pelli di vacca che fungevano da trono; il regno veniva amministrato dai tindamba, che letteralmente significa “prete di terra”, costoro erano i sacerdoti locali, che assegnavano le terre, nominavano i capi ed erano i capi spirituali. 

La conquista della regione orientale ebbe luogo in seguito, successiva all’arrivo nei territori occidentali, nel XVI secolo, del regno di Gonja, che spinse i Dagomba più a est; l’insediamento definitivo nell’area orientale potrebbe essersi verificato intorno al XVII secolo, quando la capitale venne spostata nella zona dell'attuale Yendi. 

I Dagombasi scontrarono con i Konkomba, che occupavano le terre a cavallo tra l’attuale Ghanae Togo, e, dopo averli spinti ulteriormente ad est, stabilirono una loro città, come avamposto strategico, sulla riva orientale del fiume Oti. 

Nonostante questa affermazione di sovranità, il regno dei Dagomba sembra non aver mai esercitato uno stretto controllo sui Konkomba che non si sono mai sottomessi e non hanno mai accettato la nuova amministrazione, che ha continuato a cercare di affermarsi con incursioni alla ricerca di schiavi e spedizioni punitive. 

La storia del regno dei Dagomba è stata tramandata solamente attraverso la forma non scritta, ma avvalendosi dell’utilizzo dei tamburi; i percussionisti avevano, e hanno, un ruolo importante nei villaggi, per raccontare le gesta del passato, inoltre erano considerati gli storici di corte.

Il regno dei Dagomba prosperò grazie alla sua politica di tassare i beni commerciali che attraversavano il suo territorio.

Il regno di Hausa, collocato più a nord, commerciava noci di cola, oro, schiavi, sale e tessuti e attraversavano spesso il territorio dei Dagomba, pagando ingenti dazi; gli Hausa furono anche coloro che introdussero l'Islam nel regno del Dagbon.

Alla fine del XVII secolo gli Ashanti soggiogarono il regno dei Dagomba e li costrinsero a pagare un tributo annuale in schiavi che poi venivano venduti ai mercanti europei.

Questo tributo venne pagato fino al 1874 quando gli Ashanti vennero sconfitti dalle forze britanniche, in quel periodo i Dagomba cercarono di conquistarsi un ruolo più importante nella regione, ma dovettero anche loro fare i conti con le potenze coloniali europee.

Prima della Conferenza di Berlino (1884-1885), dove le nazioni europee stabilirono la suddivisione in colonie del continente africano, il regno dei Dagomba si estendeva per circa 20.700 kmq attraverso le pianure di savana, che, per circa quattrocento anni, erano state governate dal capo supremo, lo ya-na.

Il regno dei Dagomba venne diviso in due parti, una sotto il controllo degli inglesi e l’altra sotto il controllo dei tedeschi; questo comportò che ognuna delle due parti ebbe il proprio ya-na.

Ma dopo la Seconda Guerra Mondiale, in seguito alla perdita da parte della Germania dei suoi territori coloniali, i due regni vennero nuovamente unificati sotto il controllo della Gran Bretagna; questo causò profonde destabilizzazioni interne che si rifletterono in gravi crisi di successione, in conseguenza al fatto che vi erano 2 capi supremi e non più uno solo.

I rapporti con i Konkomba rimasero distanti e ostili e continuano ad esserlo ancora oggi, basti pensare agli scontri che nel 2002 hanno portato all’assassinio dello ya-na e di altri 40 civili.