La foresta compresa, tra i villaggi di Boabeng e di Fiema in Ghana, è considerata un luogo sacro; complessivamente copre una superficie piuttosto limitata, solo 2,5 kmq di foresta semi decidua asciutta, e si trova in una zona di transizione tra la foresta e la savana.

La copertura forestale è piuttosto ampia e imponente, con oltre il 25% di alberi alti più di 40 metri.

All’interno della foresta sacra vive una popolazione numerosa di colobi orsini (Western black-and-white colobus) e di cercopitechi Mona di Campbell (Campbell's Mona monkey).

Gli abitanti dei villaggi di Boabeng e Fiema credono che le scimmie siano un mezzo per mettersi in contatto con gli dei locali, quindi le considerano sacre; inoltre, tradizionalmente, hanno un tabù che vieta l'uccisione degli animali che popolano la foresta che si trova intorno ai loro villaggi.

Ai tubù ancestrali delle popolazioni locali si sono aggiunte anche leggi regionali e nazionali, che vietano la caccia a questi animali; leggi introdotte nel 1975 da parte del Dipartimento della protezione della natura.

La credenza del legame tra le scimmie e gli dei sembra essere profondamente radicata nelle leggende sulle origini dei villaggi; ogni villaggio ha storie molto diverse, ognuno ha la sua versione di come e perchè le scimmie siano gli intermediari degli dei. 

Oggi la foresta ospita il Santuario delle Scimmie di Boabeng Fiema, un buon esempio di conservazione tradizionale della foresta con ampie varietà di specie arboree, scimmie, uccelli e altri animali.

In questa piccola area le scimmie sono protette e vengono trattate come sacre; sono abituate ad essere nutrite e curate dalle persone del villaggio e interagiscono con loro. 

La visita alla foresta sacra permette di osservare da vicino questi animali che di solito sono sfuggenti e di interagire con loro.

Il percorso parte dal villaggio per addentrarsi nella foresta grazie, ad un comodo sentiero che si snoda attraverso alberi altissimi e ficus giganti, fino ad arrivare al cimitero dove sono sepolte sia le scimmie sia le sacerdotesse e i santoni del luogo.

Recenti studi hanno confermato che le scimmie non vengono minacciate volontariamente dagli esseri umani, ma l’area della foresta si sta riducendo, a seguito dell’espansione dei villaggi; questo potrebbe essere pericoloso per la sopravvivenza delle scimmie e quindi serve un'attenta pianificazione relativa alla crescita dei villaggi, la costruzione di barriere contro gli incendi e il controllo delle attività agricole lungo il perimetro della foresta.

Se le popolazioni tradizionali mantengono uno stile di vita tradizionale e se, inoltre, vengono incentivate a partecipare al processo di conservazione della fauna selvatica, si possono raggiungere con successo gli obiettivi di conservazione importanti.

Questa "conservazione dal basso", sostenuta dalle popolazioni locali, ha maggior successo rispetto alle attività create dal governo centrale che proclama leggi punitive per proteggere le terre e gli animali. 

Il Santuario delle Scimmie Sacre ricopre anche un ruolo importante nella consapevolezza dell’importanza di salvaguardare le specie animali, in un paese come il Ghana dove la carne selvatica (localmente nota come bush meat) ha un ruolo importante nei mercati rurali e viene consumata dalla popolazione.

Le abitudini alimentari dei cercopitechi Mona e dei colobi orsini

La popolazione di cercopitechi Mona si aggira attorno ai 400 individui mentre i colobi orsini sono circa 200; le preferenze alimentari dei cercopitechi Mona e del colobo orsino sono piuttosto diverse. 

I cercopitechi Mona si nutre principalmente di frutta, giovani germogli di foglie e insetti ma viene spesso avvistata nella periferia dei villaggi mentre ruba cibo agli abitanti del villaggio. 

Questo comportamento è normalmente tollerato, a volte persino incoraggiato, dagli abitanti del villaggio che deliberatamente lasciano il cibo alle scimmie. 

I cercopitechi Mona talvolta si nutrono presso i cumuli di spazzatura dei villaggio, mangiando i rifiuti alimentari, bucce di manioca e igname. 

Il colobo orsino si nutre principalmente di foglie di alberi, anche se talvolta mangia fiori e frutta; questa specie è in grado di digerire il fogliame in modo molto più efficace rispetto al cercopiteco mona. 

Non sono mai stati osservati colobi orsini che si nutrono presso i cumuli di immondizie dei villaggio, anche se occasionalmente si avventurano fuori dalla foresta e si aggirano nei villaggi per leccare le pareti di terra delle capanne, presumibilmente per ottenere minerali e sali.

Le leggende delle Scimmie Sacre di Boabeng Fiema

Secondo la credenza tradizionale narra che le scimmie siano la progenie del dio Daworoh, il dio di Boabeng, e Abodwo, il dio di Fiema.

Un'altra leggenda racconta di come un cacciatore di Boabeng, addentrandosi nella foresta, trovò un vaso coperto con un calico, un feticcio dello spirito Daworo, protetto da due cercopitechi Mona e da due colobi orsini, il cacciatore non riuscì ad uccidere le scimmie, rimanendo come ipnotizzato da loro, ma decise di portare al villaggio il feticcio trovato nella foresta, le scimmie, che erano di guardia al feticcio, seguirono l’uomo fino alla sua capanna.

Il cacciatore decise di consultare un oracolo per scoprire quale relazione legasse il feticcio alle misteriose scimmie, l'oracolo dichiarò che le scimmie non dovevano essere uccise o ferite perché erano sacre in quanto figlie del feticcio Daworo. 

Con il tempo il numero delle scimmie aumentò e aumentarono anche le fortune del cacciatore, che attribuiva la sua migliorata condizione materiale proprio alle scimmie, questo portò a una relazione simbiotica che, per gli abitanti del villaggio, è rimasta fino ad oggi.

Un’altra leggenda racconta di come uno stregone avesse la capacità di trasformare gli uomini in scimmie, questo era un trucco molto utile durante le battaglie, i guerrieri potevano muoversi e nascondersi nella foresta sotto le sembianze di innocue scimmie per poi ritrasformarsi in uomini e combattere sfruttando l’elemento sorpresa. 

Ma durante una battaglia lo stregone morì e quindi non fu più in grado di riportare alle sembianze umane alcune scimmie guerriere, da quel momento i primati furono associati e identificati come quei soldati mai più tornati umani.

Gli abitanti ritengono che quando un gruppo di colobi orsini emettono un rumore insolito tra le 23.00 e la mezzanotte, una persona anziana nei villaggi gemelli di Fiema-Boabeng morirà.

Un’altra leggenda del luogo racconta che se un indovino vaga nella foresta per sette notti tra l’una e le due del mattino, dopo la settima notte le scimmie gli parlano e gli prediranno il futuro.

Cerimonie relative alle Scimmie Sacre di Boabeng Fiema

Le scimmie che muoiono per incidente o naturalmente vengono sepolte dal prete feticheur (Fetish Priest) di Daworo; il rito funebre è identico a quello riservato agli esseri umani, viene utilizzata una bara dentro quale la scimmia viene avvolta in un telo di cotone.

Il sacerdote feticheur esegue anche una cerimonia di purificazione annuale per pacificare le anime degli antenati e degli dei, per il mantenimento in buona salute della gente del villaggio e di tutte le scimmie.