I Kara, o Karo, sono un popolo che abita sulle rive del Fiume Omo, in Etiopia; questa popolazione presenta molte similitudini con i popoli confinanti, come ad esempio gli Hamer, ma hanno anche alcune peculiarità che li rendono facilmente riconoscibili.

Le acconciature del popolo Kara

Come per gli Hamer, alcuni uomini Kara sfoggiano elaborate acconciature che realizzano intrecciando i capelli in trecce strette attorno al cranio e formando una sorta di chignon, successivamente questo viene ricoperto con il gesso e il burro; il risultato finale sembra più una scultura che una acconciatura.

Questa particolare acconciatura viene ultimata con alcune grandi piume di struzzo che simboleggiano il coraggio.

Per realizzare questo elaborato hairstyle occorrono tre giorni e l’acconciatura viene rifatta ogni 3 o 4 mesi e viene indossata per un massimo di un anno.

Sembrerebbe che questa particolare acconciatura sia una sorta di riconoscimento che viene attribuito ai valorosi guerrieri.

Questa specie di cappuccio viene solitamente colorato di bianco, rosso e nero, questi tre colori hanno un significato mistico e leggendario; mentre se un uomo indossa il cappuccio colorato di grigio e di rosso e con una piuma di struzzo, significa che ha ucciso un nemico o un animale pericoloso.

Per non rovinare questa elaborata acconciatura per dormire gli uomini utilizzano il borkoto, un poggiatesta di legno intagliato che funge anche da sgabello.

Le donne portano un’acconciatura che prevede i lati della testa rasati mentre sulla parte superiore della testa i capelli sono molto corti e ricoperti da uno strato di ocra e grasso e, a volte, decorati con alcuni fiori; alcune donne portano una piuma in testa, questo significa che ha appena avuto un figlio e quindi non può portare pesi o svolgere lavori pesanti.

Il body painting del popolo Kara

La peculiarità di questo gruppo etnico è che, in occasione di una delle loro numerose cerimonie, o in occasione di una visita importante, sia gli uomini sia le donne si dipingono il volto ed il corpo, cercando di riprodurre un disegno che ricordi gli animali della savana, come ad esempio il maculato del leopardo o il piumaggio delle faraone, guineafowl.

I colori che utilizzano vengono ricavati direttamente dalla natura che si trova nelle loro terre: il bianco è ottenuto dal gesso, l’antracite dalla polvere di carbone, il giallo da una roccia minerale e il rosso dalla polvere di ferro.

Il body painting è un processo elaborato e i disegni che vanno da punti semplici e sottili a elaborati e intricati disegni costituiti da cerchi concentrici, linee, spirali e impronte di mano; a volte i corpi striati di bianco e giallo assumono un aspetto che ricorda vagamente quello di uno scheletro.

Questa pratica di dipingersi il corpo ha una duplice funzione, la prima è quella di risultare più attraenti agli occhi del sesso opposto, quindi ha una valenza puramente estetica; la seconda ha come obiettivo quello di avere un aspetto più minaccioso per incutere timore presso i nemici.

Le scarificazioni e il piercing del popolo Kara

La bellezza è un aspetto molto importante nella cultura dei Kara e la scarificazione ha un ruolo importante nella decorazione e modificazione del corpo di questo affascinante popolo.

Le donne si infliggono lacerazioni e tagli sul petto, sull’addome o sulla schiena per produrre intricati schemi di cicatrici, tutto questo viene fatto per ragioni puramente estetiche; una donna con queste scarificazioni è considerata matura e attraente. 

Le cicatrici delle scarificazioni vengono realizzate tagliando la pelle con un coltello o un rasoio e, successivamente, strofinando la cenere per produrre un permanente segno sulla pelle.

Anche gli uomini si scarificano, ma per una ragione diversa: utilizzano questa pratica per portare sul corpo il simbolo di atti coraggiosi che hanno compiuto; le cicatrici maschili rappresentano che chi le porta ha ucciso un animale pericoloso o un nemico; in passato ogni cicatrice rappresentava una singola uccisione.

Un uomo che ha cicatrici sul petto è tenuto in grande considerazione nella sua comunità.

I Kara praticano anche un’altra forma di body modification, sia le donne sia gli uomini praticano un buco nel labbro inferiore, una sorta di piercing, e successivamente vi inseriscono un pezzo di legno, una bacchetta di metallo e persino dei fiori. 

L’abbigliamento e gli accessori del popolo Kara

L’attenzione che i Kara dedicano all’aspetto fisico e agli accessori la si può notare dalla quantità di collane di perline che le donne Kara indossano; le donne sposate indossano anche due grossi bracciali sopra l’altezza del gomito, inoltre tutte le donne, sposate e non, indossano uno o più bracciali a spirale.

Anche gli uomini indossano accessori, soprattutto bracciali di rame o di altri metalli; spesso gli accessori vengono realizzati anche riciclando le cartucce dei proiettili.

I Kara infatti, come altre tribù della Valle dell’Omohanno sostituito da tempo le lance tradizionali con i kalashnikov; anche se questi fucili costituiscono più uno status symbol che un’arma che i Kara sono soliti utilizzare, ogni giovane che spera di sposarsi è obbligato ad averne uno.

L’abbigliamento dei Kara, a differenza degli accessori, delle elaborate acconciature e le scarificazioni, è molto semplice ed essenziale; in pratica consiste in un semplice gonnellino di pelle o di stoffa, a volte decorato con perline o conchiglie, mentre il resto del corpo viene lasciato nudo, sia per gli uomini sia per le donne.

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