Il fiume Boteti, o Botletle o Botletli, è un corso d’acqua naturale che si trova in Botswana e costituisce il confine occidentale del complesso dei Makgadikgadi Pans e dell’omonimo Parco Nazionale di Makgadikgadi Pans; accoglie le acque dal fiume Thamalakane che si trova a Maun, che a sua volta raccoglie le acque che escono dal Delta dell’Okavango, per poi raggiungere i Makgadikgadi Pans, da qui prosegue il suo corso fino al Lago Xau, nella parte sud occidentale del Ntwetwe Pan, e infine riempie il bacino della diga di Mopipi, che venne costruita per fornire acqua alla zona mineraria nei pressi di Orapa.

Durante la stagione delle piogge il fiume porta l’acqua piovana nei Makgadikgadi Pans, se le piogge sono particolarmente abbondanti, contribuisce ad allagare la distesa di sale e a rinverdire le praterie ondulate e la vegetazione in generale.

Durante la stagione secca, quando i Pans si sono prosciugati e la vegetazione delle pianure si è seccata, il fiume Boteti è l’unica fonte d’acqua permanente che consente alla vegetazione circostante, foresta fluviale e cespugli, di sopravvivere; inoltre attira a sé le mandrie di erbivori dal Parco Nazionale di Makgadikgadi Pans e dal Parco Nazionale di Nxai, poiché qui hanno la certezza di trovare il cibo e l’acqua di cui necessitano, per superare i mesi più difficili dell’anno.

La portata di acqua del fiume Boteti durante la stagione secca non è mai costante, oltre a dipendere dalle piogge stagionali in Botswana, dipende anche dall’intensità di piogge dell’altopiano in Angola.

L’acqua che alimenta il Delta dell’Okavango proviene dall’altopiano angolano, e la piena invernale del delta dipende proprio dalle piogge estive in Angola; grazie alla scarsa pendenza del terreno l’acqua delle precipitazioni in Angola, nei mesi di gennaio e febbraio, arriva nel Delta dell’Okavango a fine maggio o a inizio giugno e impiega un paio di mesi per arrivare al confine meridionale del delta stesso.

Se la piena è abbondante, l’acqua riesce a proseguire il suo corso e ad arrivare nel fiume Boteti, in questo caso il fiume scorre e porta l’acqua e la vita lungo tutto il suo corso; se invece la piena del Delta dell’Okavango ha scarsa portata, l’acqua che ne fuoriesce è poca o inesistente e il fiume Boteti si riduce a qualche pozza di acqua stagnante ma permanente.

Dalla fine degli anni ’90 fino al 2009 il fiume Boteti, durante la stagione secca, aveva solo qualche pozza di acqua, che comunque riusciva ad essere vitale per gli erbivori, come le zebre, gli gnu, che danno vita alla seconda migrazione più importante d’Africa, dopo la Grande Migrazione nel Serengeti; anche orici, eland, springbok, giraffe e qualche rinoceronte bianco si radunavano presso le pozze, seguiti dai predatori.

In quel periodo l’acqua non superò mai Leroo La Tau, gli ippopotami rimanevano intrappolati nelle pozze d’acqua perenni e i coccodrilli divennero quasi completamente terrestri e scavarono delle tane nella sponda orientale dove ripararsi.

Dal 2009 il fiume Boteti è tornato ad avere una buona portata d’acqua nei mesi invernali, quindi ha iniziato ad attrarre anche qualche mandria di bufali e qualche elefante; inoltre gli ippopotami, che prima erano confinati nelle pozze, ora sono liberi di muoversi liberamente nel fiume, anche i coccodrilli del Nilo, che negli anni con poca acqua restano rintanati nelle loro tane, sono liberi di muoversi e cacciare.

Da quando il fiume Boteti è tornato ad avere molta acqua, ha superato Leroo La Tau, scorrendo verso sud, in conseguenza a questo il Lago Xau straripa tutti gli anni, allagando la zona circostante; anche la vegetazione lungo il fiume è in parte cambiata, ora sono presenti diverse piante acquatiche che, in altri periodi, non erano in grado di sopravvivere per mancanza di acqua; inoltre molti più uccelli, come la pantana (greenshank), i fenicotteri (flamingo), l’alzavola (teal), l’aquila di Wahlberg (Wahlberg eagle), si radunano qui durante la stagione secca.

Il motivo per cui l’acqua delle piogge estive in Angola impiega mesi per arrivare nel fiume Boteti è la scarsa pendenza del terreno; in questa zona sono presenti diverse faglie che, con i loro movimenti, sono state la causa sia della formazione del superlago dei Makgadikgadi Pans, sia della sua scomparsa e anche della formazione del Delta dell’Okavango.

Impossibile prevedere l’andamento delle piene del fiume Boteti, la popolazione locale sostiene che solitamente il periodo di piena dura dai 20 ai 40 anni, seguito da un periodo di “secca” di pari lunghezza.

Il fiume Boteti, soprattutto quando ha molta acqua, fa anche da barriera naturale tra gli animali selvatici, che si trovano sulla sponda orientale e il bestiame che invece si trova sulla sponda occidentale.

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