Stamattina, quando ci siamo svegliati, abbiamo guardato fuori dalla nostra finestra e abbiamo visto una fitta nebbia sull’Oceano Atlantico, mentre le onde che si infrangevano con forza sulla spiaggia; d’altronde siamo sulla Skeleton Coast, non potrebbe essere altrimenti.

Dopo colazione ci mettiamo in auto, che è bagnata come se fosse piovuto, e partiamo; oggi percorriamo il tratto di Skeleton Coast che da Terrace Bay conduce fino all’Ugab Gate, da qui poi proseguiremo fino a Swakopmund, attraversando il Parco Nazionale di Dorob.

La C34 corre parallela all’oceano e ci consente di attraversare paesaggi sempre differenti.

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Ci sono diversi fiumi che scendono dall’altopiano verso l’oceano, ma sono quasi sempre secchi, anche se qua e là ci sono delle pozze di acqua dove cresce della vegetazione; ci sono anche alcune lagune di acqua salmastra che sono spettacolari.

Nonostante sia un deserto qui c’è vita, infatti alcune specie di piante e di animali si sono adattati a vivere in questo luogo, anche se le condizioni sono estreme; la natura è davvero affascinante e sorprendente.

Ad un certo punto vediamo delle orme sulla sabbia accanto alla strada, probabilmente sono di uno sciacallo che si aggirava stanotte da queste parti in cerca di cibo.

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Ogni tanto alla nostra sinistra si aprono delle vedute sull’oceano che sono spettacolari, qua è là avvistiamo qualche macchina di pescatori che, con le loro lunghe canne da pesca, pescano in uno dei tratti di costa più pescosi del continente africano.

Mentre proseguiamo nel nostro viaggio verso sud, la nebbia si è alzata, anche se l’aria è rimasta umida e salmastra.

Noi procediamo lungo la C34 che Tracks4Africa indica come “salt” ovvero “salata”, il fondo della strada infatti è di sabbia molto compattata e liscia e in superficie è inumidito dalla nebbia della notte; questo è un terreno molto scivoloso, soprattutto al mattino e alla sera quando c’è più nebbia.

Alla nostra destra le alte dune di sabbia chiara si alternano a formazione rocciose o a depositi naturali di sale; non riusciamo a smettere si scattare fotografie.

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Alcune dune di sabbia sono più basse e hanno una forma che è tipica di questa zona: da un lato hanno un pendio molto dolce, mentre dall’altro precipitano in verticale, guardandole dall’altro hanno una tipica forma a U; spesso sul pendio più scosceso riesce a crescere della vegetazione.

Superiamo Torra Bay e la deviazione da dove siamo arrivati ieri, che porta allo Springbokwasser gate; da qui in poi il paesaggio è un po’ meno vario, ma è comunque spettacolare.

Ad un certo punto, superato Toscanini, dove si trova una antica miniera abbandonata, vediamo un ammasso di ferraglia arrugginita nella sabbia, inizialmente pensiamo che sia uno dei famosi relitti della Skeleton Coast, ma quando ci avviciniamo scopriamo che invece è quel che resta di un vecchio pozzo per l’estrazione del petrolio, abbandonato da diversi anni e corroso dalla salsedine.

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Poco dopo troviamo le indicazioni per “Shipwreck South West Seal”, è uno dei relitti più conosciuti e visitati della Skeleton Coast, anche perché si trova a poca distanza dalla C34; prendiamo la deviazione e scendiamo verso l’oceano per poche centinaia di metri ed eccolo là, quasi sul bagnasciuga.

Oramai è rimasto ben poco della nave che era quando si è incagliato su questa costa, che era, ed è an cora oggi, il terrore di tutti i naviganti.

Da qui percorriamo pochi chilometri e arriviamo al Ugab Gate, ci rechiamo nell’ufficio e firmiamo l’uscita dalla Skeleton Coast; qui si trova il famoso cancello con i teschi che intima, a tutti coloro che si avventurano per questa strada, di stare molto attenti una volta varcato il cancello; suona un po’ come “lasciate ogni speranza o voi che entrate”; ma noi stiamo uscendo e quindi siamo salvi!

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Scattiamo qualche foto ad immortalare il nostro passaggio e poi proseguiamo, la strada per Swakopmund è ancora lunga; chissà se da qui in poi incontreremo qualche veicolo, perché da Terrace Bay al Ugab Gate non abbiamo incontrato nessuno.