Ci troviamo a Kazungula, vicino a Kasane, in Botswana, ieri abbiamo terminato il nostro mobile safari, i nostri amici sono partiti ieri per tornare a casa e noi oggi ripartiamo per proseguire il nostro viaggio, ma prima dobbiamo fare alcune commissioni.

Ci alziamo presto, sistemiamo le nostre valigie e carichiamo il nostro Dr Livingstone e poi andiamo a Kasane; dobbiamo salutare i ragazzi del mobile safari e dobbiamo fare la spesa perché stasera saremo al Planet Baobab a Gweta, ma da domani, per cinque notti, saremo nel Central Kalahari Game Reserve e quindi dobbiamo portarci tutto quello che ci serve, poiché dentro e nelle vicinanze non c’è nulla.

Come prima cosa facciamo un salto all’Hunter’s Pub a bere una cosa e poi andiamo a fare la spesa, stando attenti a non dimenticare nulla; compriamo tutto ma non c’è più acqua gassata, solamente due bottiglie, e adesso? Venendo verso Kasane abbiamo visto un altro supermercato, dobbiamo fermarci anche lì prima proseguire.

Tanti anni fa eravamo stati a Kazungula e avevamo attraversato il confine tra Botswana e Zambia a bordo di un piccolo traghetto a chiatta, dove saliva e attraversava il fiume un tir alla volta; siamo curiosi di vedere come è diventato adesso il traghetto, anche perché stanno costruendo un ponte per sostituirlo, quindi è una delle ultime occasioni per vederlo.

Proviamo a dirigerci dove si trova il traghetto ma, a parte l’incredibile coda ferma di tir che aspetta il loro turno, non possiamo avvicinarci più di tanto poiché adesso c’è una frontiera “più seria”, l’altra volta c’era una casetta di lamiera dove si sbrigavano le pratiche per uscire dal Botswana, adesso invece sembra la frontiera di Martin’s Drift.

botswana on the road

Purtroppo non possiamo entrare e quindi non possiamo vedere il traghetto, ci terremo il ricordo di quello che era nel 2008 e magari la prossima volta che verremo a Kasane il ponte sarà terminato.

E’ giunto il momento di partire, stasera dormiamo a Gweta, al nostro Planet Baobab, quindi abbiamo un po' di strada da percorrere e non vogliamo di certo arrivare con il buio; facciamo il pieno di diesel e poi andiamo.

Partiamo e ci dirigiamo verso sud, la strada costeggia il confine con lo Zimbabwe e attraversa farm e aree naturali e, in base a dove ci troviamo, a bordo strada vediamo asini, mucche, facoceri, elefanti, struzzi, kudu e steenbok.

Ci fermiamo in prossimità del valico di frontiera di Pandamatenga, che consente l’accesso in Zimbabwe, andiamo a comprare qualcosa di fresco da bere al negozietto e ci mettiamo sul tavolo di legno che si trova poco lontano e pranziamo.

Ci piace fermarci così lungo la strada mentre viaggiamo, soprattutto in luoghi come questo dove di viaggiatori stranieri ne vedono ben pochi.

Dopo pranzo ripartiamo e proseguiamo il nostro viaggio e non ci fermiamo più fino a Nata dove facciamo una breve sosta per fare rifornimento, da qui in poi non c’è più alcun benzinaio fino a Rakops, la cittadina che si trova a 40 km dal gate del Central Kalahari, ma avrà il carburante? Meglio non fidarsi e aggiungerne un po' adesso visto che qui a Nata c’è più di un distributore.

botswana on the road

Nata sorge all’intersezione della strada Kasane – Francistown e la Nata – Gweta – Maun; un punto cruciale nella viabilità del Botswana; inoltre qui si trova il Nata Bird Sanctuary che, durante la stagione delle piogge ospita una delle colonie di fenicotteri più grandi d’Africa che si recano qui per nidificare, in questo periodo invece c’è pochissima acqua e quindi c’è ben poco da vedere, dovremo tornare durante l’estate australe.

Quindi non ci resta che proseguire il nostro viaggio, svoltiamo e imbocchiamo la strada che si dirige a ovest, verso Gweta.

Lungo la strada Nata – Gweta non c’è nulla e non incontriamo altri veicoli, per chilometri e chilometri vediamo solo un territorio semiarido e il sole che inizia a scendere verso l’orizzonte, che si trova proprio davanti a noi.

Abbiamo voglia di arrivare, vorremmo evitare di viaggiare con il buio perché se qualche animale attraversa la strada rischiamo di non vederlo, come non vedremmo le buche simpaticissime che ci sono lungo la strada e che potrebbero facilmente danneggiarci la nostra auto.

Ci chiediamo perché non ci provano nemmeno a sistemarle come si deve, eppure al Botswana i soldi per sistemare le strade non mancano di certo; la stessa cosa vale per i cartelli stradali, alcuni portano evidenti segni del tempo, sono sbiaditi al punto che non si leggono più nemmeno le indicazioni.

Finalmente arriviamo alla deviazione per il Planet Baobab, che si trova poco prima di Gweta, quando non manca molto al tramonto; scattiamo le classiche foto all’oritteropo gigante e alle varie insegne che lo segnalano, anche se domani mattina le rifaremo con una luce migliore, e poi imbocchiamo la strada sterrata e finalmente arriviamo al nostro Planet Baobab!

botswana planet baobab

Data di inserimento: 
Venerdì, Novembre 22, 2019