Ci troviamo nel Marakele National Park in Sudafrica, ma oggi partiamo, la nostra destinazione è il Botswana!

Ci svegliamo alle 6,15, tardi per lo standard di questo viaggio ma oggi possiamo permettercelo, facciamo colazione e poi chiudiamo tutto e partiamo; oggi dobbiamo percorrere circa 400 km quindi è meglio non perdere troppo tempo, alle 7,30 partiamo dal campeggio e andiamo verso il gate.

Il ranger al gate ci chiede se durante la nostra permanenza abbiamo avvistato felini e altri animali e si appunta alcune informazioni su un quaderno; lo salutiamo e usciamo dall’ingresso.

Andiamo verso Thabazimbi, la cittadina che si trova vicino al Marakele National Park e poi proseguiamo verso nordest.

south africa botswana khama rhino marakele

Questa strada è spettacolare, innanzitutto è molto meno trafficata rispetto alla strada che si percorre partendo da Johannesburgper andare in Botswanaal posto di frontiera di Gobler’s Bridge e Martin’s Drift, inoltre fino a 10 km dal confine siamo immersi nella natura, a bordo strada infatti è un susseguirsi di farm con animali selvatici e riserve naturali; siamo contenti di averla scoperta, d’ora in poi passeremo sempre di qui.

Viaggiamo tranquilli e facciamo una sosta a Lephalale, andiamo all’Elegant Fuel, non abbiamo mai visto questi benzinai, facciamo ovviamente il pieno e poi facciamo un giro nel negozio; compriamo alcune cose che ci servono e poi andiamo da Mama Africa’s Kitchen, un piccolo locale alle spalle del negozio e ordiniamo due cappuccini, abbiamo voglia di bere qualcosa di caldo e di spezzare un po’ il viaggio.

Quando raggiungiamo la cittadina di Tom Burke, che si trova a 10 km dal confine, ci fermiamo per controllare se abbiamo tutti i documenti a portata di mano per passare la frontiera e poi ripartiamo.

Il posto di confine tra Botswana e Sudafrica ha un doppio nome: il lato sudafricano si chiama Gobler’s Bridge mentre il lato botswano ci chiama Martin’s Drift; questo può creare un po’ di confusione nei viaggiatori che seguono la segnaletica poiché, nei rispettivi paesi, viene indicato solamente uno dei due nomi sui cartelli stradali.

Arriviamo a Gobler’s Bridge, c’è una colonna di camion che deve passare la frontiera, mentre dal lato delle auto non c’è praticamente nessuno, meglio così; entriamo nell’edificio e in un attimo facciamo l’uscita dal paese.

Passiamo dal posto di controllo ma, visto che stiamo uscendo dal paese, non ci guardano nemmeno.

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Arriviamo al ponte ad archi bianchi che scavalca il fiume Limpopo, che segna il confine naturale tra Sudafrica e Botswana; il Limpopo ha poca acqua, la siccità di quest’anno è stata pesante.

Arriviamo sul lato del Botswana, parcheggiamo e ci dirigiamo verso l’edificio dove dobbiamo fare l’immigrazione, l’ultima volta che siamo stati qui abbiamo fatto una coda infinita, speriamo che la situazione sia migliore oggi, anche perché è sabato, magari c’è meno gente.

Ci sono tanti camion fuori nel parcheggio, ma dentro ci saranno solamente una decina di persone, inoltre sembrano un po’ più veloci e, da non credici, questa volta funziona il pos e quindi si può pagare anche con la carta di credito.

Il fee che si deve pagare quando si entra in Botswana via terra è solamente per l’auto e non per le persone, sono circa 12,50 €; una parte sovvenziona la manutenzione delle strade, una parte è per il wildlife e un’altra come assicurazione per il veicolo.

Sono solo le 13,00, siamo messi bene con i tempi anche perché non dobbiamo fermarci nemmeno per pranzare, ieri ci siamo preparati i tramezzini e li mangiamo mentre viaggiamo per non perdere troppo tempo.

Prima di lasciare il posto di frontiera dobbiamo passare il controllo delle merci poiché, provenendo dal Sudafrica, non si possono importare alcuni prodotti come la carne, il latte, la frutta, la verdura e tutto ciò che è fresco; ma noi non abbiamo nulla di tutto questo e quindi quando ci fanno aprire il frigorifero trovano solamente cose da bere.

Da qui ci dirigiamo verso Palapye, questa è la cittadina un po’ più grande che c’è in questa zona del Botswana e qui si trovano alcuni centri commerciali; noi dobbiamo fare la spesa e cercare una scheda telefonica locale da utilizzare in queste 3 settimane.

Non ci siamo mai fermati a Palapye, ma, da quello che vediamo, tutta la cittadina e le strutture commerciali si trovano quasi tutte in prossimità dell’incrocio principale, abbastanza tipico.

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Andiamo al Junction Mall, che sembra un edificio nuovissimo, e come prima cosa vediamo se c’è un negozio dove comprare la scheda, ma è chiuso, caspita; chiediamo agli altri negozi se sanno quando apre ma nessuno sa nulla; anche questo è abbastanza tipico.

Qui al Junction Mall c’è anche la Spar e approfittiamo per fare la spesa per i prossimi giorni; quando siamo in cassa chiediamo alla cassiera se sa indicarci un altro posto dove trovare la scheda ma ci guarda e non sa cosa dirci, non abbiamo capito se non ha capito o se non ha idea di cosa dirci, pazienza.

Quando stiamo per andarcene la ragazza che era in coda dietro di noi prova a spiegarci dove dobbiamo andare, a adesso siamo noi quelli perplessi perché non conoscendo Palapye non abbiamo riferimenti per capire le sue indicazioni, allora lei ci dice di aspettarla fuori che ci accompagna lei, è davvero troppo gentile.

Usciamo nel parcheggio, carichiamo la spesa e poi seguiamo la sua golf rossa e andiamo al Diphalane Mall che si trova a 500 metri, qui c’è il negozio di Orange ma, una volta entrati, i ragazzi ci dicono che i computer non funzionano e quindi non possono venderci la scheda e di tornare lunedì; a pensare male mancano solo 10 minuti alla chiusura e non hanno voglia di fare l’operazione, ma, in realtà, non sappiamo quale sia la verità.

Siamo rassegnati a non trovare la scheda locale, pazienza useremo quella del Sudafrica anche se ci costerà un po’ di più e, probabilmente avrà meno copertura.

Ma la nostra nuova amica ci dice “c’è un altro mall, non è molto bello ma è sicuro e lì troviamo sicuramente la scheda”, la seguiamo e in effetti se fossimo da soli qui forse non ci saremmo fermati; la seguiamo in un negozio gestito da un cinese che sembra vendere di tutto, tra cui anche le schede telefoniche, possiamo addirittura scegliere l’operatore perché li ha tutti.

Che dire alla fine il cinese, che è sempre aperto e che vende di tutto, ci ha risolto il problema; noi abbiamo i Pula, la valuta del Botswana, ma lui accetta tutte le valute: Rand sudafricani, Euro, Dollari, Sterline…

Compriamo anche una ricarica da 100 pula e la nostra amica ci da una mano anche ad attivare la scheda, è davvero troppo carina e, quando la salutiamo, ci dice “venite a trovarmi in banca quando tornate!”, lei lavora nella filiale di una delle banche di Palapye, chissà se riusciremo a passare.

Da qui il Khama Rhino dista circa 70 km e alle 15,30 arriviamo all’ingresso; pensiamo che abbiamo tutto il tempo di fare un safari prima di andare al campeggio; entriamo nel gate e andiamo a fare check-in, finalmente siamo ritornati al Khama Rhino Sanctuary.

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Data di inserimento: 
Sabato, Novembre 9, 2019