Il popolo dei Taneka o Tangba vive in villaggi arroccati sulle montagne dell’Atakora, seguendo le i riti e usanze nel rispetto delle tradizioni.

All’interno di ogni villaggio si trovano delle figure principali che rivestono ruoli politici o religiosi.

La posizione più di prestigio è quella del sawa, ossia del re; è il capo politico a cui tutta la comunità fa riferimento, è colui che prende le decisioni per il bene comune, dirime le controversie ed è colui che incontra gli “stranieri”.

Questa carica prevede una successione per linea patrilineare, gli eredi maschi, quindi, sono coloro che hanno il diritto di salire al trono; il futuro sovrano viene scelto da un’assemblea di anziani tra i vari figli del re.

Il re abita nel villaggio in una capanna dalle dimensioni più grandi rispetto alla media delle altre capanne del villaggio, all’interno si trova una specie di “trono” rappresentato da una semplice panca costruita in mattoni di pietra e rivestita da stuoie o pelli di capra.

Un villaggio potrebbe avere più sawa, uno per ogni quartiere, in questo caso tra i vari re esiste comunque una gerarchia che decreta il sawa del villaggio e, anche, della regione.

I re sono tutti di etnia Bariba.

Affiancato al re si trova il tung-te o lo “chef de terre”, il capo della terra, originario dell’etnia che per prima si stabilì in queste terre, ossia i Kabye.

Le terre vengono assegnate dal tung-te alle singole famiglie, che le mantengono per tutta la vita fino alla loro morte, a quel punto le terre tornano di proprietà dello chef de terre che è libero di assegnarle ad altre famiglie.

Lo chef de terre ha un ruolo molto importate all’interno del villaggio in quanto partecipa alle elezioni per la nomina del nuovo re e ne fa le veci nel periodo di transizione, presiede inoltre i rituali di sacrificio che danno il via ai lavori nei campi e partecipa alle decisioni più importanti per la comunità.

L’altra figura fondamentale all’interno dei villaggi Taneka è quella del dignitario feticheur, costui è il detentore dei segreti rituali, il capo spirituale e il guaritore tradizionale.

I dignitari sono riconoscibili dal fatto che non indossano abiti, ma si vestono solamente con un perizoma di pelle e un copricapo e portano con sé una piccola borsa e fumano continuamente una lunga pipa.

Il fatto di fumare la pipa non è solo un’usanza ma è il mezzo con cui il feticheur comunica con lo spirito degli antenati per avere indicazioni e suggerimenti e per chiedere loro intercessioni.

I feticheur sono i custodi delle tradizioni religiose e memoria storica dei villaggi, conoscono le erbe e il loro potere curativo e si prendono cura degli altari e dei feticci che proteggono vari aspetti della vita del villaggio, dalla fertilità alle piogge.

Oltre a non poter indossare indumenti che non appartengano alla tradizione, è fatto loro divieto di mangiare cibi che non siano tradizionali e che provengano da fuori dal villaggio, non possono bere alcolici e se si allontanano dal villaggio devono portare con sé il cibo e devono riportare al villaggio le loro feci.

Il re, prima di prendere e comunicare decisioni importanti, si reca dai dignitari per confrontarsi ed avere consigli, questo perché sono considerati personaggi molto influenti; anche le persone del villaggio si recano presso la loro capanna per chiedere benedizioni, portando in omaggio del cibo.

La loro posizione all’interno del villaggio sottolinea, ancora una volta, la loro importanza spirituale; le loro capanne, infatti, sono collocate sulla sommità del villaggio, nella parte più alta sul lato della collina, più vicino alle montagne sacre.