Nella regione dell’Atakora vive il popolo dei Taneka, i cui villaggi sono stati costruiti sulle pendici dei monti, ed è proprio ai monti che funsero da riparo a varie popolazioni in fuga dai negrieri che si deve la “creazione” del popolo Tangba.

Nel corso degli anni alla popolazione autoctona dei Kabye si unirono gruppi di Bariba e di Gourmantche che sfruttarono il terreno di montagna per difendersi e combattere le etnie di razziatori e negrieri.

La convivenza forzata nello stesso territorio diede vita a nuovi villaggi dove le culture i riti e le credenze si mescolarono, senza conflitti e attriti, dando vita ad un unico popolo: i Taneka o i Tangba.

I villaggi riflettono il mix di culture e popoli che formano i Taneka, sono composti da zone o quartieri, ognuno con una origine differente, ma con regole sociali condivise; ogni villaggio ha il suo re, che detiene il potere politico e che appartiene all’etnia Bariba, lo chef de terre, che amministra le terre e il capo spirituale, il sommo feticheur, entrambi di etnia Kabye.

Non è difficile distinguere l’etniadi origine di un membro del villaggio poiché i Taneka praticano ancorala scarificazione sul viso e, in base al disegno che appare sul viso di una persone, è possibile capire se appartiene ai Kabye, ai Bariba o ai Gourmantche.

Il nome Taneka ha due significati, entrambi definiscono bene le caratteristiche di questo popolo: “tana” significa pietra e rappresenta bene il rapporto del popolo con la sua terra, ma “taneka” significa anche guerriero e i Taneka sono fieri e coraggiosi guerrieri.

I Taneka o Tangba conservano gelosamente le loro usanze e la loro spiritualità è basata sul culto della natura; le grotte e gli anfratti che salvarono la popolazione nel periodo della tratta degli schiavi sono considerate sacre, così come è sacra la grotta di Varun, luogo mistico, anch’esso rifugio di migliaia di persone in fuga dagli schiavisti.

I Taneka sono diventati famosi soprattutto per la loro vittoriosa battaglia a difesa del mercato di Copargo: per conservare le proprie tradizioni si sono battuti contro un progetto francese che voleva costruire una strada che avrebbe smantellato il mercato tradizionale dal suo luogo originario.

La vita dei Tangba è scandita da riti di passaggio, ad ogni lustro si passa alla classe di età successiva; si tengono cerimonie e sacrifici per festeggiare la fine di un percorso durato cinque anni, nell’attesa di intraprendere un nuovo corso.

Ogni classe di età è caratterizzata da diversi obblighi verso la comunità, ma permette anche di apprendere numerose lezioni di vita; tra i ragazzi di ogni classe di età alcuni vengono scelti per intraprendere un percorso più spirituale diventando degli iniziandi dei dignitari feticheur.

Oggi i Tangba sono un popolo di agricoltori, le famiglie si trasferiscono in pianura per coltivare le terre e tornano ai loro villaggi per partecipare alle feste di purificazione che si tengono ogni cinque anni.

Durante queste feste i villaggi, che sorgono sui crinali dei monti, si animano; si celebrano riti e sacrifici animali e ogni famiglia deve sacrificare un bue.

I Taneka sono l’esempio di come popoli diversi appartenenti a differenti culture, religioni e credenze possano convivere pacificamente, dando vita a un popolo che non esisteva prima e a cui le persone sono fiere di appartenere, senza però abbandonare del tutto le loro origini.